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Gestione/sfalcio selettivo della vegetazione in alveo, con particolare riferimento alle isole di vegetazione galleggiante costituite da fior di loto e castagna d'acqua

Durante la stagione vegetativa delle isole di vegetazione galleggiante a castagna d'acqua (Trapa natans) e fior di loto (Nelumbo nucifera), si svolgeranno delle attività di monitoraggio sperimentale che hanno lo scopo di individuare gli interventi gestionali utili al contenimento delle due specie.
Entrambe le specie stanno assumendo negli ultimi anni carattere infestante, a causa delle elevate concentrazioni di nutrienti (soprattutto nitrati). Per le loro necessità trofiche le isole possono essere considerate anche una risorsa perché sono in grado (se opportunamente gestite con attività di sfalcio e rimozione della biomassa) di assimilare grandi quantità di azoto e fosforo fissandole nella loro biomassa. I processi biologici che intervengono nella depurazione delle acque sono diversi: il principale è lo sviluppo di fitoplancton epifita che cresce sugli steli e gli altri organi sommersi delle piante in questione, che assimila l'azoto disciolto nell'acqua per acccrescersi. Le rizofite come Trapa natans e Nelumbo nucifera assimilano invece i nutrienti dal sedimento, che influenza ed è influenzato dalle caratteristiche della colonna d'acqua sovrastante.

Fig. 1: curva di crescita della vegetazione delle isole galleggianti a Trapa natans

Il tasso di crescita non è costante durante tutta la stagione vegetativa; in particolare è elevato nel primo periodo (punto 1 in Fig. 1), e poi rallenta fino ad azzerarsi (punto 3), nel momento in cui l'isola galleggiante raggiunge la sua massima estensione e la massima densità.
La pratica dello sfalcio è utile perché riporta il tasso di crescita dal punto 3 al punto 2, permettendo alle piante di ricrescere e di aumentare la capacità di assimilazione dei nutrienti.
Lo sforzo dello sfalcio (espresso in m2) dipende dalle risorse a disposizione, e per Trapa natans anche dalla compatibilità delle attività di contenimento con quelle di conservazione naturalistica; si tratta infatti di una specie rara tutelata dalla Convenzione di Berna e inclusa tra le specie vulnerabili nel Libro Rosso delle Piante d'Italia.
Le attività di sfalcio permetteranno di misurare in modo preciso i tassi di accrescimento delle isole e la quantità di nutrienti rimossi. L'approccio sperimentale sarà utile anche a definire i costi delle operazioni di sfalcio e smaltimento della biomassa vegetale prodotta.