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Mantova Fortezza: un percorso tra arte e guerra

Il Mincio e la Guerra - Itinerario n. 3

A piedi In bici         Elevato interesse: storia 
  • Partenza: Piazza Porta Giulia, Mantova
  • Arrivo: Piazza Porta Giulia, Mantova
  • Lunghezza: 21.4 km
  • Comuni interessati: Mantova, Borgo Virgilio

All'inizio del XVIII secolo il carattere difensivo da sempre riconosciuto alla città di Mantova per la sua singolare e particolare conformazione geografica assunse un valore del tutto inedito. Con l'annessione all'impero asburgico, sancita dalla dieta di Ratisbona nel 1708, Mantova cessò, infatti, improvvisamente e definitivamente, di essere la capitale di un ducato per essere trasformata, di fatto, in un capoluogo di provincia con il ruolo di principale fortezza per la difesa dei territori imperiali dell'Italia settentrionale. Prese così avvio quell'ampio processo di diffusa militarizzazione che a lungo caratterizzò la storia di questo territorio e che portò alla progressiva conversione di Mantova in una città-fortezza. Una trasformazione, attuata in particolare nel corso del XIX secolo per mano di ingegneri militari francesi e asburgici, che vide la progettazione e la realizzazione d'importanti opere, bastioni, forti, lunette, terrapieni e trinceramenti. Un sistema fortificato che rese la città un'efficacissima macchina difensiva, il cui funzionamento non dipese unicamente dal semplice controllo del territorio ma in larga parte anche da un corretto governo delle acque.

Cittadella di Porto, ingresso della darsena del circolo sportivo Canottieri Mincio, gia' darsena militare
Cittadella di Porto, ingresso della darsena del circolo sportivo Canottieri Mincio, gia' darsena militare
(foto di: Claudia Bonora Previdi)
 

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Da vedere
L'itinerario consente di visitare i luoghi e le opere che rimangono nei dintorni e a ridosso della città di Mantova, quali elementi del sistema difensivo che a lungo caratterizzò la storia di questo territorio, dove architettura militare e architettura idraulica trovarono uno stretto, inscindibile e complementare rapporto, portando la città a ricoprire un ruolo fondamentale nella guerre di successione della prima metà del XVIII secolo, nelle campagne napoleoniche e nelle successive guerre risorgimentali. Partendo dal piazzale di Porta Giulia si possono vedere i resti della cinquecentesca Cittadella di Porto, avamposto fortificato che costituiva la difesa del ponte-diga dei Mulini e dove il 20 febbraio 1810 fu sacrificato l'eroe tirolese Andreas Hofer. Si procede quindi lungo la pista ciclabile del parco periurbano per raggiungere le ottocentesche lunette di Fossamana e Frassino, realizzate a potenziamento del fronte orientale della fortezza, e la rocchetta detta di Sparafucile, ciò che resta delle antiche fortificazioni del borgo di San Giorgio che un tempo sorgeva all'estremità orientale dell'omonimo ponte. Poco distante dalla rocchetta di Sparafucile, quasi a ridosso del lago di Mezzo, di fronte al Castello di San Giorgio, si trova il cippo commemorativo eretto alla memoria di Pietro Fortunato Calvi. Attraversato il ponte di San Giorgio si raggiunge la zona detta "di San Nicolò" caratterizzata dai sedimi dell'ex cimitero militare e da frammenti della cinta muraria, che per secoli definì l'immagine della città chiusa, della città-fortezza. Si giunge quindi all'imponente forte di Pietole, che, avvolto da una fitta vegetazione, si affaccia sul Mincio. La sua realizzazione si inserisce all'interno del piano generale per il potenziamento della fortezza studiato all'inizio del XIX secolo dal generale francese François de Chasseloup-Laubat e che conferì alla città i caratteri di una moderna piazzaforte a forti staccati posta al centro di un esteso e complesso sistema idraulico. Il percorso prosegue percorrendo i sedimi del campo trincerato e della valle del Paiolo, che caratterizzavano il fronte meridionale della fortezza, per raggiungere la località di Belfiore dove un monumento e un cippo commemorativo, dedicati ai "martiri" di Belfiore, ricordano i patrioti risorgimentali qui giustiziati tra il 1851 e il 1855. L'attraversamento del ponte - diga dei Mulini consente il ritorno a Cittadella.

Descrizione
Itinerario che per ampia parte si snoda all'interno dei confini del Parco del Mincio; si sviluppa su percorsi ciclabili (lungo le sponde dei laghi, a ridosso della città, lungo il corso del basso Mincio, attraverso la riserva naturale della Vallazza) e per tratti su strade ordinarie.

Condizioni del percorso
L'itinerario si snoda su una lunghezza complessiva di km 21.4; può essere percorso in bicicletta o a piedi. Non presenta particolari difficoltà: è completamente pianeggiante o con dislivelli assai contenuti. Il fondo è asfaltato con passaggi sterrati non brevi e con scarsa ombreggiatura nei tratti extraurbani. Occorre prestare particolare attenzione ad alcuni attraversamenti e ai tratti urbani non su pista ciclabile.

Tracciato
Partendo da piazza Porta Giulia, si segue strada Montata poi la ciclovia del circuito Parco urbano di Mantova (ciclovia 1s.a) fino alla rocchetta di Sparafucile passando per la lunetta Fossamana. Attraversando via Legnago (SS 10) e mantenendo la sx, lungo strada Cipata è possibile deviare per la frazione Frassino (deviazione km 1.0), mentre mantenendo la dx e seguendo la ciclovia in direzione di Mantova (ciclovia 1d) si costeggiano il ponte di San Giorgio e il lago di Mezzo fino all'attraversamento pedonale di piazza Arche. Si procede quindi lungo piazza Arche, via Pomponazzo e via Trieste fino all'attraversamento pedonale all'altezza di via Cardone. Si procede quindi lungo la via, si sale sull'argine e si svolta a dx; dopo il parcheggio si svolta a sx sullo sterrato, seguendo vicolo Maestro fino ad incrociare via diga Masetti; attraversata quest'ultima si imbocca per un brevissimo tratto via Ariosto da dove si accede, attraverso un sentiero sterrato, ai giardini pubblici Baden Powell. Attraversati i giardini si imbocca il sottopassaggio di via Brennero; usciti si svolta subito a sx lungo uno stretto sentiero sterrato che nel primo tratto costeggia via Brennero e poi si snoda tra la vegetazione a ridosso della Vallazza. Poco prima della discesa per il canile si svolta a sx lungo il secondo sentiero e si procede, superando prima la discesa che collega al Bosco Virgiliano e poi il depuratore, fino all'incrocio con via Guerra; qui si mantiene la sx e si prosegue fino alla fine dell'argine sterrato (ciclovia 1d). Si svolta quindi ancora a sx lungo il sentiero in discesa che attraversa una zona umida; usciti dal bosco si mantiene la dx e si prosegue lungo lo sterrato fino ad immettersi su strada del Corriere. All'incrocio si svolta a dx percorrendo la pista ciclabile che costeggia via Cisa poi via Parma (SS 62) in direzione di Mantova; superato il sottopassaggio si mantiene la sx e si procede lungo via Donati fino all'incrocio con via de Mori dove si svolta a sx; si procede quindi fino all'incrocio con strada Trincerone; si mantiene la dx e prima del sottopassaggio si svolta a dx lungo via Visi; alla rotatoria sulla sx si imbocca il sottopasso pedonale della ferrovia; all'uscita si svolta a sx poi a dx e si procede per un tratto lungo viale Te in direzione di viale Isonzo. Attraversate via Isonzo e viale Risorgimento si mantiene la sx lungo la pista ciclabile fino all'attraversamento di via Dugoni; qui si svolta a dx e lungo la pista ciclabile si prosegue fino all'incrocio con via Fancelli; svoltato a sx si procede fino all'incrocio con viale Piave. Si svolta a dx e si prosegue fino all'accesso dei giardini di Porta Pradella che si attraversano in direzione di largo Pradella; si procede quindi in direzione della stazione ferroviaria. Si procede lungo viale Pitentino e all'altezza della rotatoria di Porta Mulina ci si congiunge alla pista ciclabile del circuito urbano (ciclovia 1d). Da qui si può deviare per i giardini di Belfiore (deviazione km 1.9) e al ritorno procedere in direzione di Cittadella fino alla darsena del circolo sportivo Canottieri Mincio, che si costeggia percorrendo interamente via Santa Maria Nuova; si svolta quindi a dx per via San Giovanni Bono e attraversata la ferrovia si svolta ancora a dx lungo via San Michele ove al suo termine il sottopassaggio permette di raggiungere nuovamente piazza Porta Giulia.

Si consiglia la verifica del buono stato della bicicletta e un equipaggiamento adeguato alla lunghezza e al tipo d'itinerario. Lungo il tratto sterrato compreso tra il sottopassaggio di via Brennero e l'incrocio con via Guerra si segnalano alcuni passaggi da percorrere con bicicletta a mano.
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