(Mantova, 14 Settembre 2018) - Sì sono concluse le due giornate di lavoro e confronti tecnici tra i Partner aderenti al Progetto "Ecosustain" (Interreg-Mediterranean), progetto transnazionale congiunto per la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi naturali, cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, all'interno del quale il Parco del Mincio rappresenta l'Italia.
La tappa italiana dello "staff exchange" periodico è stata organizzata dal Parco del Mincio ed ha portato nell'area protetta i rappresentanti dei gestori degli altri parchi coinvolti: il Parco Nazionale di Krka in Croazia, il Parco Nazionale UNA in Bosnia, il Parco di Albufera a Valencia in Spagna, il lago Aratos in Grecia.
I diversi Parchi hanno messo in campo azioni congiunte di monitoraggio della qualità delle acque attraverso satellite (in Grecia) o l'installazione di boe multiparametriche (4 quelle che stanno operando nelle Valli del Mincio e sui laghi di Mantova). I lavori si sono svolti nella sede dell'ente e in sopralluogo nei luoghi nei quali le boe stanno rilevando i loro dati.
"Il progetto in corso – spiega il Presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer - ha permesso al Parco del Mincio di acquisire e rendere operative quattro boe equipaggiate con sensori di temperatura, conducibilità, ossigeno, pH, potenziale redox e clorofilla. Le boe sono posizionate a monte e a valle dei tre laghi e consentono di acquisire dati in continuo, dal server del Parco. E' possibile avere per la prima volta un sistema di allerta tempestivo nel caso alcuni parametri vengano superati. Stiamo valutando l'opportunità di aderire ad un ulteriore progetto transnazionale finalizzato alla implementazione delle boe già messe a dimora con il posizionamento di ulteriori sensori di portata".
Gli incontri, iniziati nella giornata di mercoledì, si sono svolti nella sede dell'ente, in navigazione nelle Valli del Mincio e a Rivalta sul Mincio dove è stata effettuata la dimostrazione della periodica operazione di pulizia e di calibratura dei sensori della boa ancorata davanti al centro parco.
Sono proseguiti nella giornata conclusiva di ieri, a Grazie di Curtatone, con l'intervento del prof. Marco Bartoli, docente dell'Università di Scienze Ambientali di Parma, e con due sessioni di lavoro legate all'analisi dell'avanzamento del progetto Ecosustain nei diversi Stati coinvolti e alla disamina di un ulteriore progetto "fase due" da candidare per proseguire e ottimizzare, attraverso l'utilizzo di altri strumenti tecnologici innovativi, l'attività di monitoraggio degli habitat fluviali coinvolti, con l'obiettivo di migliorarne la qualità.