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Riserva Naturale Paludi di Ostiglia

La Riserva Naturale Paludi di Ostiglia è stata istituita dalla Regione Lombardia con deliberazione di Consiglio Regionale n. III/1737 dell'11/10/1984.

Le Paludi di Ostiglia sono state riconosciute negli anni '80 anche come Zona Umida di Importanza Internazionale secondo la Convenzione di Ramsar.
E' Zona di Protezione Speciale per l'avifauna (Direttiva 79/409/CEE, "Uccelli"); Sito di Importanza Comunitaria (Direttiva 92/43/CEE, "Habitat"); Area di Importanza Internazionale per l'Avifauna (IBA - Important Bird Area) secondo BirdLife International e Oasi LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).

Il SIC e la ZPS si sovrappongono interamente alla Riserva Naturale ed hanno complessivamente una superficie di 123 ettari.

Per informazioni: 338 1271898. 

Contesto territoriale

Si tratta di un'ampia zona umida "pensile" di superficie complessiva pari a 123 ettari, originata dal divagare delle acque del fiume Busatello, sopravvissuta alle bonifiche del vasto complesso delle Grandi Valli Veronesi grazie alle pratiche di coltivazione delle erbe palustri (carice e canna di palude), protrattesi al suo interno sino agli anni '70. Venute meno le attività tradizionali, faticose, poco redditizie e senza prospettive di riscatto sociale, si è assistito a una progressiva diversificazione degli habitat con conseguente arricchimento delle specie presenti, sia animali (in particolar modo uccelli, con 175 specie censite) che vegetali (226 specie censite).

La vegetazione delle Paludi di Ostiglia è dominata dalla presenza di estesi canneti e cariceti.

Tra le specie animali presenti in palude, quelle la cui presenza difficilmente passa inosservata sono senza dubbio gli uccelli. Nella Riserva, infatti, sono state censite ben 175 specie ornitiche, delle quali una sessantina nidificanti.
Ben rappresentati sono gli Ardeidi (Airone rosso, Tarabuso, Tarabusino, Nitticora, Airone bianco maggiore, Garzetta e Sgarza ciuffetto), gli Anatidi (Marzaiola, Mestolone, Canapiglia, Alzavola, Germano reale), i rapaci (Falco di Palude, Albanella reale, Poiana, Gheppio), i Rallidi (Porciglione, Schiribilla, Voltolino, Gallinella d'acqua, Folaga), i Limicoli (Beccaccino, Pettegola, Pantana), i Passeriformi di canneto (Cannareccione, Cannaiola, Cannaiola verdognola, Salciaiola, Forapaglie, Pagliarolo), senza dimenticare la presenza regolare del Migliarino di Palude, simbolo della Riserva, del Basettino, del Pendolino, del Martin pescatore e di molti altri.

Di estrema rilevanza è poi l'erpetofauna, con l'abbondante presenza della Rana di Lataste (endemismo padano-veneto), del Tritone crestato, della Lucertola vivipara, della Testuggine palustre, oltre ovviamente a specie più comuni quali la Rana verde, la Rana dalmatina, la Raganella e il Rospo Comune.

Ben rappresentate sono inoltre le malacofaune (molluschi) terrestri e dulciacquicole; imponente è il numero di insetti legati all'acqua, principalmente nelle fasi di sviluppo larvale, tra i quali numerose specie di libellule,

La vegetazione delle Paludi di Ostiglia è dominata dalla presenza di estesi canneti e cariceti. A questi si accompagnano numerose specie floristiche legate all'acqua fra le quali ricordiamo la rarissima Cicuta virosa, ombrellifera endemica della Pianura Padana, l'Erba vescica, pianta carnivora a fiore giallo, lo splendido Ibisco di palude, le cui fioriture rosa punteggiano le sponde del Busatello nei mesi estivi, l'Iris acquatico, il Nontiscordardimé delle paludi, la Calta palustre dalle intense fioriture gialle, il Morso di Rana, il Limnantemio, le Ninfee dalle splendide fioriture galleggianti. Di particolare effetto, nella tarda estate, il tappeto di Erba pesce che nei chiari d'acqua ricopre estese superfici con una coltre continua, simile a un prato galleggiante, che in autunno vira il proprio colore dal verde al rosso carminio.

Veduta aerea delle Paludi di Ostiglia
(foto di Archivio Parco Mincio)
Canneti nella Riserva Paludi di Ostiglia
(foto di Archivio Parco Mincio)
Palude di Ostiglia
(foto di Archivio Parco Mincio)
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