L'ideale conclusione del menu identificativo della cucina mantovana è senz'altro la sbrisola, che si potrebbe azzardare all'offerta come portabandiera della nostra tradizione gastronomica, la quale affonda in un sostrato culturale fluttuante più nella povertà che nell'opulenza. Essa risultava dura quando veniva cucinata con grassi poveri, derivati dalla schiumatura degli ossi da brodo o dall'acqua di cottura del cotechino, mentre al contrario era friabile quando venivano impiegati grassi nobili, quali il burro o, meglio, lo strutto, anticamente denominato deleguo (dulech o dlech). Là dove la originaria tradizione popolare è rispettata, la sbrisola non viene tagliata a fette, ma spezzata con un pugno abilmente assestato al centro di essa: se si sbriciola è perfettamente riuscita.
Ingredienti
Procedimento
Tritare la maggior parte di mandorle e lasciarne una parte intera. Tenere il burro a temperatura ambiente. Mescolare tutti gli ingredienti su una spianatoia e impastare con le punte delle dita finché si ottiene un composto ben amalgamato anche se non legato insieme. Prendere le "briciole" con le mani e farle cadere un po' alla volta in una tortiera. La torta deve essere alta circa due centimetri. Smuovere la tortiera per livellare la torta e premere leggermente con le mani per compattare il composto. Non schiacciare troppo altrimenti risulterà dura. Infornare a 180° per 45 minuti circa. A cottura ultimata la sbrisolona è ancora morbida anche se, infilando uno stecchino, questo deve uscire asciutto. Non togliere dalla tortiera fino a quando si sarà raffreddata altrimenti si rompe.