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Ponte - diga visconteo

Gettato fra i due opposti versanti della valle del Mincio, da più di sei secoli, il ponte visconteo, chiamato comunemente "ponte lungo", per la sua lunghezza di gran lunga maggiore di quella che necessiterebbe per oltrepassare il fiume, disegna il paesaggio nei pressi dell'abitato di Valeggio sul Mincio. L'imponente struttura è alta circa 9 metri, lunga 590 e larga 25 alla base e 20 alla quota stradale. Sebbene si presenti allo stato di rudere, sono ancora riconoscibili le torrette sporgenti e le merlature, oltre ai fortilizi posti ai due imbocchi del ponte e in corrispondenza del guado del Mincio, che inglobavano le porte e i ponti levatoi. La diga era, infatti, dotata di torri-porte: una alla testata di ponente, una seconda più grande nel mezzo, in corrispondenza delle arcate di deflusso del fiume, e la terza più piccola a oriente, dove il ponte confina con le mura del castello di Valeggio. Le torri di testata erano ciascuna munite di ponte levatoio e di passerella pedonale; quelle poste a difesa del tratto mediano avevano invece doppio ponte levatoio e passerella pedonale. La torre centrale maggiore - posta sulla riva destra del fiume - fungeva da residenza castellana ed era affiancata, sulla riva opposta, da una torre più piccola con funzione di rivellino. La prima era completata nella parte sommitale da una struttura di beccatelli, tra i quali si aprivano le caditoie. Nella porzione centrale alle due suddette torri era collocato il ponte levatoio, che consentiva l'interruzione della strada. Al piano dell'acqua si trovavano quattro gallerie trasversali per il deflusso normale delle acque, che poteva essere interrotto mediante saracinesche di legno manovrabili da una balconata soprastante. A lungo si è ritenuto che il suo scopo fosse quello di dirottare le acque del Mincio per disseccare i laghi di Mantova, rendendola espugnabile.

La costruzione risale alla fine del XIV secolo; la struttura fu, infatti, costruita nel 1393 e ultimata nel 1395 per volere di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, sotto la direzione dell'ingegnere militare Domenico dei Benintendi di Firenze. Il ponte veniva a completare la cerniera fortificata tra il Mincio e il Serraglio scaligero, che fino allora aveva protetto il dominio scaligero sul versante lombardo e che dal 1387 divenne visconteo. Il ponte-diga serviva a una strategia ad ampio raggio, ovvero esercitare pressione su Mantova e ostacolare eventuali invasioni da nord. Obiettivo della diga era l'allargamento del solco vallivo fino a Peschiera, l'estensione del Garda per altri 370 chilometri quadrati, al fine di creare un ostacolo invalicabile in vicinanza del Serraglio. Quando il veronese passò nelle mani della Serenissima, nessun interesse fu però dimostrato alla conservazione del ponte: caposaldo di quel territorio fu, infatti, eletta la fortezza di Peschiera che fungeva da deterrente per le mire espansionistiche verso il lago di Garda e veniva a impedire qualsiasi possibilità di navigazione lungo il Mincio. Nel 1510, dopo la demolizione delle cortine fiancheggianti l'abitato e il Mincio, il castello di Valeggio fu trasformato in uno spalto per l'artiglieria e il sottostante ponte perse ogni valore strategico. Nel 1559 fu dato in custodia ai Maffei, nobili veronesi, con l'obbligo di garantire la conservazione dei ruderi e lo sfruttamento a pascolo delle superfici erbose su di esso cresciute. Il passaggio sul fiume avveniva ormai solo dall'altro ponte di Borghetto. Nel 1559 il rettore-capitano di Verona Marcantonio Da Mula denunciava però come gli stessi custodi avessero arrecato danni alla struttura asportandone i materiali reimpiegati in altre strutture. Nel 1590, in attesa di ordini da Venezia, la custodia del ponte fu affidata al capitano Pace Guarienti e nel 1618 la struttura risultava già priva del tratto sopra il Mincio, forse interrotto tra il 1598 e il 1618. All'inizio del XVIII secolo il ponte-diga fu riparato; ogni successivo attraversamento del Mincio verso il Mantovano o il Veronese, da parte delle truppe napoleoniche, piemontesi o italiane, avvenne però dall'altro ponte di Borghetto, coperto dal paese e dal rovescio del colle di Valeggio. Negli anni Trenta del secolo scorso, la parte centrale del ponte, realizzata provvisoriamente in legno all'inizio del XVIII secolo, fu sostituita da una travatura metallica tuttora esistente e funzionante.

Comune: Valeggio sul Mincio (VR) | | Localizza sulla mappa
Ponte-diga visconteo, veduta della torre centrale
Ponte-diga visconteo, veduta della torre centrale
Ponte-diga visconteo, veduta della parte occidentale
Ponte-diga visconteo, veduta della parte occidentale
Ponte-diga visconteo, particolare della torre-porta orientale
Ponte-diga visconteo, particolare della torre-porta orientale
Ponte-diga visconteo, veduta d\'insieme
Ponte-diga visconteo, veduta d'insieme
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