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Forte di Pietole

La costruzione dell'imponente forte di Pietole, oggi avvolto dalla vegetazione delle sponde del Mincio, si inserisce all'interno del piano generale per il potenziamento della fortezza di Mantova studiato all'inizio del XIX secolo dal generale francese François de Chasseloup-Laubat e che conferì alla città i caratteri di una moderna fortezza a forti staccati posta al centro di un esteso e complesso sistema idraulico.

In particolare per il potenziamento del fronte meridionale, oltre a lavori ai trinceramenti del Te e del Migliaretto, fu previsto il perfezionamento del sistema di chiuse che avrebbero consentito, in caso di necessità, di regolare le acque per la creazione della grande inondazione del Paiolo, alla cui estremità verso il lago Inferiore, sulla strada che conduceva al borgo di Pietole, fu prevista una nuova diga con chiavica e a sua difesa il grandioso forte di Pietole. Articolato su un tracciato a corona asimmetrico, composto da una piazza d'armi centrale separata da numerose opere esterne attraverso un fossato, il forte di Pietole veniva a costituire la testa di ponte a difesa della nuova diga ma anche un presidio in difesa del lato sud della piazzaforte di Mantova.
Per la sua realizzazione si ricorda che delle prime incombenze tecniche locali fu incaricato l'ingegnere camerale Pietro Cremonesi e, nonostante l'immediato inizio dei lavori e l'impiego di molti operai, nel 1813 il forte non era ancora terminato.
I lavori furono ripresi dagli austriaci dopo il Congresso di Vienna: nel 1835 furono completate le volte murate dei cunicoli di contromina e furono costruiti i possenti muri di scarpa dei bastioni; dal 1840 al 1845 furono costruite le casamatte nei fianchi dei bastioni e nel 1845 furono compiute le due porte di sortita con ponte levatoio sulle cortine. Infine fu realizzata la grande polveriera posta a tergo del bastione centrale.
Dopo l'annessione di Mantova al Regno d'Italia e il progressivo smantellamento degli apparati difensivi il forte fu inizialmente incluso nella lista delle opere da radiare dal novero delle fortificazioni e successivamente riammesso come deposito di materiali e munizioni. che nel 1917 fu causa del grande incendio sviluppatosi tra il 28 aprile e il 1° maggio e che portò allo scoppio e alla conseguente distruzione della grande polveriera austriaca che conteneva 280 quintali di polvere nera. L'incendiò danneggiò enormemente la struttura del forte: i bastioni I, II e III subirono gravi lesioni, la volta della strada coperta cedette in diversi punti. Agli interventi di recupero fu però preferita la costruzione di nuovi capannoni e l'intera struttura del forte fu definitivamente dismessa nel 1983.

Forte di Pietole, ingresso da Pietole
Forte di Pietole, ingresso da Pietole
Forte di Pietole, casamatta dell\'ingresso di Pietole
Forte di Pietole, casamatta dell'ingresso di Pietole
Forte di Pietole, interno del bastione I
Forte di Pietole, interno del bastione I
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