Il sito di località Tosina di Monzambano, sede di un insediamento preistorico attribuibile all'età Neolitica medio-recente (dalla metà del V millennio a.C. alla metà del IV millennio a.C.) con persistenze fino alle soglie dell'Eneolitico, costituisce la più importante scoperta archeologica effettuata negli ultimi decenni nell'area delle colline moreniche.
Ubicato poche centinaia di metri a ovest del castello di Monzambano, si sviluppa sui versanti di un basso rilievo collinare, prospiciente aree un tempo paludose, che con la sua forma perfettamente ellissoidale preserva ancora in modo straordinario gli assetti preistorici.
Le ricerche condotte hanno sinora permesso di accertare che l'estensione dell'insediamento coincide con l'intero areale ellissoidale e che i resti archeologici si distribuiscono in modo continuo, con evidenti zone di affioramento di terreno nerastro ricco di elementi organici e di manufatti preistorici.
Gli scavi effettuati, che hanno interessato una piccolissima porzione del sito, hanno inoltre dimostrato che l'insediamento, il cui impianto generale è articolato su estesi terrazzamenti, conserva una serie di strutture abitative ben preservatesi nei loro elementi strutturali e di importante interesse se confrontate con i labili resti insediativi coevi dell'area padana.