Il Museo conserva ed espone un consistente numero di opere di Maestri Madonnari: capolavori unici e creazioni del tutto originali si mescolano a riproduzioni su pannelli e cartoncini di opere eseguite precedentemente sulle piazze. L'esposizione si snoda in un percorso tematico esemplificativo dell'evoluzione artistica di quest'arte effimera che si celebra ogni anno a Grazie di Curtatone con il raduno sul sagrato del santuario di Madonnari provenienti da diversi paesi e continenti (il concorso è il 14 e 15 agosto di ogni anno): si passa dai lavori dei primi Madonnari, custodi degli antichi e semplici stili delle arti di strada, alle sperimentazioni contemporanee incentrate sull'abilità tecnica dell'artista.
Si possono così ammirare opere di pionieri Maestri del gessetto - quali Vittorio Caringella, Francesco Morgese o Francesco Prisciandaro - assieme ai lavori freschi e naif di Straccetto-Toto De Angelis, ma anche dipinti che offrono l'illusione della tridimensionalità - come quelli di Kurt Wenner, che ha fatto dell'abilità tecnica il proprio tratto distintivo - oppure opere, come quella di Andrea Bottoli, basate sul fenomeno ottico dell'anamorfismo.
Un'ulteriore particolarità del Museo è costituita da una serie originale di formelle di terra battuta, amalgamata con paglia su di un supporto di rete metallica, seccata al sole, trattata con albume e successivamente dipinta.