Nel suo tratto intermedio, il fiume Mincio si distende e si allarga, tracciando ampi e sinuosi meandri tra le coltivazioni e i prati della pianura mantovana. Lungo le rive si susseguono salici bianchi, pioppi, olmi e farnie, che - nei punti di congiunzione tra la terra e l'acqua - lasciano il posto alla canna palustre e ai giunchi.
E' in questo tratto di fiume dove si registra la più alta concentrazione di habitat naturali di straordinario pregio: la
Riserva Naturale Ansa e Valli del Mincio e la
Riserva Naturale Vallazza rappresentano infatti
una delle più vaste e importanti zone umide dell'Italia settentrionale, con le caratteristiche floristiche, vegetazionali e faunistiche più interessanti dell'intero bacino, che attorno alla città di Mantova si allarga formando
tre laghi, a loro volta "zone di protezione speciale" per la ricca avifauna protetta.
Siamo in un corridoio ecologico da numerose di uccelli di interesse comunitario, in particolare gli aironi coloniali, i rapaci diurni, gli svassi e le anatre, che hanno scelto un habitat denso di à vegetali e floristiche di interesse conservazionistico, tra cui Vallisneria, Millefoglio d'acqua, lamineti di Ninfea bianca, Nannufero e Castagna d'acqua, Ibisco e Iris palustri, praterie di Carice, Genziana di palude e ampie isole galleggianti di Fior di Loto.
In questo tratto di pianura si trovano inoltre due aree verdi di grande importanza storica e ambientale: il
Parco delle Bertone, bosco-giardino dei mille alberi che ospita al suo interno il
Centro di Reintroduzione della Cicogna bianca, e la Riserva Naturale Orientata di Bosco Fontana, che rappresenta uno degli ultimi esempi rimasti in Italia della foresta planiziale padana originaria.