A Rivalta sul Mincio l'area Fondo Mincio, affacciata su un'ansa del fiume, è attrezzata per l'accoglienza eco turistica. Qui si trovano il Centro Visite del Parco e il Museo Etnografico dei mestieri del fiume, un punto di ristoro, un ostello, il noleggio canoa, la possibilità di effettuare escursioni su battelli ecologici nell'intrico dei canneti.
Anche la frazione di Grazie di Curtatone è punto di imbarco per escursioni fluviali. I due borghi, entrambi sulla riva destra, sono collegati anche da un percorso ciclopedonale che attraversa Monte Perego, uno degli ultimi boschi di ontano nero presenti in pianura padana.
Più a valle, le sponde dei tre laghi di Mantova sono state quasi integralmente recuperate ed attrezzate a parco periurbano, con un sistema ciclopedonale che permette, dal cuore di Mantova, di raggiungere diverse mete: in primo luogo, la ciclabile Mantova-Peschiera, che transita nei pressi di Bosco Fontana e Parco Bertone, con l'annesso Centro di reintroduzione della Cicogna Bianca.
Il percorso del parco periurbano di Mantova offre numerose possibilità di svago, di ecoturismo e di osservazione naturalistica: jogging, pic-nic, imbarchi per escursioni fluviali su motonavi o imbarcazioni a basso impatto ambientale, punti di ristoro, installazioni ludico-didattiche.
Da segnalare che la riserva naturale Valli del Mincio e i borghi rivieraschi di Rivalta, Grazie e anche Soave sono stati insigniti del riconoscimento di "destinazione turistica di eccellenza" nell'ambito del progetto comunitario "Eden 2009 - Turismo e aree protette", collocandosi al terzo posto di una ristretta graduatoria di cinque aree selezionate tra le 55 che a livello nazionale avevano concorso al bando. EDEN è l'acronimo di "European Destinations of Excellence"
La ZPS (Zona di Protezione Speciale) "Valli del Mincio" si sviluppa per circa 15 KM lungo l'asta fluviale del fiume Mincio, per una superficie totale di 1.947,72 ettari. Comprende completamente la Riserva Naturale Regionale "Valli del Mincio", che si estende su una superficie di 1456,87 ettari, e la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) "Ansa e Valli del Mincio", si estende a valle a includere il Lago Superiore, Lago di Mezzo e Lago Inferiore sino a collegarsi al ZSC/ZPS (Zona Speciale di Conservazione/Zona di Protezione Speciale) "La Vallazza", oltre 500 ettari incastonati tra i Comuni di Mantova e Borgo Virgilio. Si tratta di una delle più vaste e importanti zone umide dell'Italia settentrionale.
In prossimità del borgo rivierasco di Rivalta, il Mincio si allarga a formare un'ampia zona valliva, un intreccio di canali, specchi d'acqua e piccoli chiari. E' il tratto di fiume con le caratteristiche floristiche, vegetazionali e faunistiche più interessanti. Sono presenti 60 entità palustri e acquatiche di interesse conservazionistico.
Nei canali dove l'acqua scorre più velocemente sono presenti specie acquatiche specializzate come la Vallisneria, i Millefoglio d'acqua, la Brasca a foglie sottoili, l'Erba gamberaia. Sugli specchi d'acqua vegetano lamineti di Ninfea bianca, nannufero e Castagna d'acqua. Verso le sponde, il lamineto si raccorda progressivamente ai canneti. Accompagnano la canna palustre l'Ibisco palustre, l'Iris palustre, il Garofanino d'acqua, l'Altea e Bismalva, la Veronica acquatica, il Nontiscordardimè.
In riva sinistra il canneto viene sostituito da estese praterie a prevalenza di Carice stretta. Tra i canaletti d'acqua si inseriscono molte specie igrofile quali la Genziana di palude, il Senecio palustre, l'Erioforo, l'Orchidea incarnata, l'Orchidea spiralata estiva, l'Aglio palustre, l'Aglio odoroso.
Dove i terreni subiscono un minor inondamento periodico compaiono le specie di prati umidi a prevalenza di Molinia, accompagnata da Tormentilla, Ginestra dei tintori, Salcerella, alcuni Giunchi. Il Salice cinerino forma densi cespuglietti all'interno dei canneti. Presente nella Valli, in un'unica stazione presso La Piuda, l'Erba coltella dei fossi, simile ad una piccola Agave o Aloe, specie ritenuta sull'orlo dell'estinzione in Italia. Tra le specie aliene, si segnala il Fior di Loto, specie originaria dell'India introdotta nei Laghi di Mantova a partire dal 1921: ora forma estese isole galleggianti nel Lago Superiore di Mantova e verso il corso superiore del Mincio.
Il corridoio ecologico del Mincio costituisce una rotta migratoria di grande importanza per molte specie di Uccelli. Nei siti sono presenti 55 specie di interesse comunitario di cui 13 nidificanti: sono presenti altre 149 specie di uccelli tra stanziali, migratrici e svernanti. Da ricordare in particolare i vari aironi coloniali (Airone rosso, Airone bianco maggiore, Airone cenerino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Garzetta e Airone guardabuoi), i rapaci diurni (Falco di palude, Albanella minore, Smeriglio, Pellegrino), gli svassi e le anatre (Tuffetto, Svasso maggiore, Germano reale, Cigno reale ecc.). Nei siti sono presenti due specie di anfibi e una specie di Rettili di interesse comunitario: la Rana di Lataste, il Tritone crestato e la Testuggine palustre.
Tra le 290 specie di invertebrati censite, da segnalare il Gambero di fiume, lo Scarabeo eremita e la Licena delle paludi. Rinvenuta per la prima volta nelle Valli del Mincio nel 2009 la Cerambice dell'euforbia palustre, specie estremamente localizzata e seriamente minacciata.
Riveste particolare importanza per l'insediamento dell'Airone rosso l'Isola dell'Airone rosso di fronte agli specchi d'acqua delle ex cave Zanetti. La specie è migratrice e nidificante dal 1981, insieme a Nitticora, Garzetta, Sgarza ciuffetto, Airone guardabuoi e Airone cenerino. I nidi sono costruiti su isole di Salice cenerino, emergenti tra le canne o direttamente sulle canne stesse.