Alcune tracce di insediamenti neolitici lungo i tratti fluviali del territorio di Porto fanno risalire l'origine del popolamento alla preistoria; ritrovamenti d'età gallica in loc. Soave portano a ipotizzare la frequentazione anche in periodo celtico, così come il probabile ritrovamento ottocentesco di due necropoli sovrapposte (una forse augustea, l'altra tardo-romana) confermano l'esistenza di un insediamento d'età romana a Soave.
Con l'avvento dei Gonzaga il borgo di Porto, diviso in Soave, Favorita e Schiarino, era in grado di servire la città come difesa in quanto fu dotato di muraglie e bastioni. Notevole, di epoca gonzaghesca, è il Palazzo della Favorita costruito da Nicolò Sebregondi tra il 1615 e il 1624 che doveva diventare addirittura la corte di Ferdinando Gonzaga. Rimane oggi solo uno splendido rudere.
Maria Teresa d'Austria fece ristrutturare la fortezza di Porto e il sistema di irrigazione a canali generati dalla Fossa di Pozzolo sul Mincio. Nel 1851 Porto venne collegato dalla dominazione austriaca a Vienna grazie alla ferrovia di S. Antonio. Nel 1866 entrò nel Regno di Italia e la linea ferroviaria venne prolungata fino a Modena (1872) e verso Peschiera. Fu in seguito unito al Regno d'Italia. Negli anni '40, la linea corrispondente all'attuale strada statale Cisa era il corridoio che consentiva agli aerei da guerra di andare a bombardare Verona e il Brennero.
Nella frazione di Soave - nella zona di protezione del Parco del Mincio - si incontra lo scenario selvaggio delle Valli del Mincio, vasta e suggestiva zona umida formata dal Mincio, riconosciuta come destinazione Eden d'eccellenza per il pregio delle valenze ambientali in essa racchiuse.
La strada che attraversa Soave conduce dopo appena qualche chilometro al Centro Parco delle Bertone, centro visita del Parco del Mincio e Centro Reintroduzione Cicogne, nel comune di Goito.