(Mantova, 03 Novembre 2017) - Che fastidio queste cimici asiatiche. Le troviamo tra le tende, nelle pieghe dei panni stesi, in qualsiasi fessura della casa, a volte persino tra le coperte. Sono tornate con una triste puntualità a cercare riparo per l'inverno tra le mura domestiche, ma questi disagi sono solo la punta dell'iceberg. Questa cimice originaria dell'Asia è un flagello per gli ecosistemi e per i campi coltivati. Secondo Coldiretti quest'anno la situazione è drammatica soprattutto nel Nordest, tra Friuli e Veneto. Nei frutteti ha causato perdite fino al 40% del raccolto. Favorita anche dai cambiamenti del clima degli ultimi anni questa cimice è molto difficile da contenere.
Il fenomeno delle cimici asiatiche è solo un esempio di invasioni biologiche, un problema crescente esteso a tutto il mondo. L'uomo con le sue attività continua a spostare piante e animali, che fuori della propria zona d'origine vengono dette specie "aliene". Se queste specie aliene iniziano a riprodursi anche nel nuovo territorio e la loro diffusione causa danni alla biodiversità, allora si parla di specie aliene invasive. Una invasione biologica può distruggere i delicati equilibri naturali preesistenti e causare la scomparsa delle specie native.
Per un approfondimento sulle cimici asiatiche e sulle invasioni biologiche, leggi l'articolo scritto da Manuela D'Amen, biologa e ricercatrice in ecologia, e pubblicato sulle pagine web della Gazzetta di Mantova.