Il 12 dicembre 2017 la Commissione Europea ha incluso nei siti di importanza comunitaria (pSIC) per la regione biogeografica continentale il sito "Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere", area ricca di habitat significativi sia a livello comunitario che locale, che si estende su una superficie di 115,75 ettari nel comune di Castiglione delle Stiviere (MN). Inserita all'interno della Rete Ecologica Regionale nel Corridoio Regionale Primario, presenta al suo interno alcune unità ecosistemiche di interesse naturalistico, costituite dai boschi di roverella, localizzati sui pendii dei versanti collinari, boschi di saliceto di ripa, lembi relitti di prato arido sui pendii assolati e scoscesi prevalentemente esposti a Sud, oltre all'importante presenza della zona umida di Valle con vegetazione ripariale e palustre, presenti nelle valli intermoreniche.
La gestione del sito di importanza comunitaria è affidata al Parco del Mincio. Dal 2013, inoltre, le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco del Mincio svolgono attività di vigilanza, tutela e informazione all'interno del Parco Locale di interesse sovracomunale (Plis) di Castiglione delle Stiviere, in base ad un'apposita convenzione siglata dal Comune e dal Parco del Mincio.
Le peculiarità del pSIC "Complesso Morenico di Castiglione delle Stiviere" riguardano:
Sono inoltre presenti 39 specie di avifauna - di cui all'art.4 della Direttiva 2009/147/CEE per la conservazione degli uccelli selvatici - ed altre 46 specie importanti di flora e fauna.
Querceto di roverella dei substrati carbonatici
Questa formazione, tipica delle colline moreniche, è localizzata sui versanti con esposizione nord-nord est, anche con forte pendenza, e costituisce un consorzio misto di roverella, orniello e carpino nero, accompagnato da specie termofile rupicole quali scotano (Cotinus coggygria), e localmente anche leccio (Quercus ilex) che vegetano lungo i versanti spesso terrazzati.
Querceto primitivo di roverella a scotano
I querceti primitivi a roverella si riscontrano sulle creste delle morene, nelle esposizioni calde. Va segnalata anche la presenza dello scotano (Cotinus coggygria) che si localizza soprattutto nelle aree infraperte e al margine del bosco.
Saliceto di ripa
Il saliceto di ripa è dominato da Salix alba, specie indicatrice di ambienti con abbondanza d'acqua. Nello strato arboreo possono essere presenti Populus alba, Populus nigra e, localmente, Populus canadensis, Robinia pseudoacacia, Fraxinus excelsior. Negli strati arbustivi compaiono Salix caprea, Sambucus nigra, Rubus caesius, Amorpha frutticosa. In posizione più elevata rispetto alla falda il saliceto di ripa viene progressivamente sostituito da boschi a Populus alba e Populus nigra.
Le praterie aride, habitat di notevole valore conservazionistico e paesaggistico, sono andate incontro, negli ultimi decenni, a trasformazioni operate dall'uomo e a processi evolutivi naturali, e sono quindi soggette a degrado e rischio di scomparsa. La flora tipica è estremamente specializzata e costituita da individui adattati a condizioni di scarsa disponibilità idrica e suoli sottili e poveri. In queste situazioni peculiari si sono sviluppate praterie polispecifiche perenni a dominanza di graminacee emicriptofitiche, generalmente secondarie, riferibili alla classe Festuco - Brometea, spesso interessate da una ricca presenza di specie della fam. Orchideaceae: sono state osservate circa 20 specie di orchidee spontanee. Tutte le formazioni censite sono state considerate omologhe ai prati aridi che si trovano all'interno della Riserva Naturale Complesso Morenico di Castellaro Lagusello (SIC IT20B0012), e dunque inquadrate nell'ambito della direttiva UE 42/93 come Habitat 6210* (Formazioni erbose secche seminaturali su substrato calcareo - Festuco-Brometalia).
La zona umida di Valle, per dimensioni e stato di conservazione, assume una notevole rilevanza naturale e paesaggistica. Situata a 115 s.l.m., rappresenta la più estesa zona umida del territorio comunale con un'estensione di circa 40 ettari totali. All'interno dell'area è presente uno specchio d'acqua, di circa ? ettaro. Pur potendo essere considerata attualmente un habitat a sé stante, fa parte di un più ampio ecosistema un tempo costituito da numerose zone umide inserite nei circostanti boschi collinari. E' caratterizzata da un ricco mosaico di vegetazioni igrofile e acquatiche. Le comunità prevalenti sono il canneto a Phragmites australis (la Cannuccia di palude) e i cariceti a Carex elata e C. acutiformis. Di particolare interesse sono, inoltre, le formazioni arbustive di Salix cinerea (Salice cenerino), i lembi di vegetazione riparia a Sparganium erectum, Carex riparia e a Typha latifolia. I corpi idrici presenti sono scarsamente colonizzati, anche se è stato possibile identificare nuclei di vegetazione sommersa a Ranunculus circinatus e vegetazioni annuali di Bidentetea tripartitae. Di primaria importanza sono anche le praterie igro-mesofile a dominanza di Carex tomentosa e Poa trivialis che ospitano uno dei principali popolamenti di Viola elatior a livello nazionale. Specie considerata endangered (en) B2ab(i, iii, iv, v), inclusa nella Lista Rossa nazionale e compresa dalla L.R 10/2008 (Boll. uff. Reg. Lombardia, 2010) tra le specie protette. In generale, la flora dell'area include molte piante di eccezionale valore biogeografico tra le altre ricordiamo: Alisma lanceolatum, Eleocharis palustris, Teucrium scordium e Veronica anagalloides. Di nuova segnalazione è da considerarsi l'identificazione, nel corso del 2014, di alcuni individui di Lythrum junceum, specie nuova per la Regione Lombardia.