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Peschiera-Mantova: il lato occidentale del Quadrilatero

Il Mincio e la Guerra - Itinerario n. 2

In bici In auto         Elevato interesse: storia 

Alla fine del XVIII secolo, gli avvenimenti bellici originati dalla rivoluzione francese interessarono anche i territori della valle del Mincio. La puntuale indagine e conoscenza del territorio, fondamenti dell'esercito napoleonico, assieme alla sperimentazione dei progressi dell'arte e della tecnica bellica, permisero di riscoprire l'importanza e la vocazione di questi luoghi. In particolare per i possedimenti italiani, le campagne napoleoniche sperimentarono varianti di un disegno strategico in cui le linee fluviali del Mincio e dell'Adige, con i territori fra loro compresi, costituivano un sistema difensivo già configurato dalla natura e dalla storia, che richiedeva solo di essere potenziato e rafforzato. L'effettiva validità di tale dispositivo fu però confermata solo durante la campagna di guerra del 1848-49. Ne seguì la definitiva impostazione del Quadrilatero, un sistema difensivo su scala territoriale nato dall'intuizione del feldmaresciallo Josef Radetzky, che coniugava le potenzialità difensive delle linee fluviali del Mincio e dell'Adige con quelle delle fortezze di Verona, Legnago, Peschiera e Mantova. Verona, in posizione arretrata e direttamente collegata all'Impero, costituiva il deposito dove concentrare tutti i rifornimenti militari del Lombardo - Veneto, Legnago, in seconda linea, come testa di ponte assicurava l'appoggio all'ala del medio Adige, mentre Peschiera e Mantova, poste sulla linea del Mincio, in posizione avanzata, costituivano i perni di manovra dell'armata. Mantova in particolare, le cui difese erano state notevolmente accresciute dai francesi, definiva con Peschiera e Borgoforte un sistema in grado di controllare agevolmente il lato occidentale del Quadrilatero, utilizzando la linea di difesa fluviale generata dal Garda ed estesa lungo il Serraglio sino alla riva del Po.

Peschiera del Garda, bastione Tognon, 1552
Peschiera del Garda, bastione Tognon, 1552
(foto di: Claudia Bonora Previdi)
 

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Da vedere
L'itinerario di carattere storico-naturalistico si snoda lungo il corso del Mincio, da Peschiera a Borgoforte (ora Borgo-Virgilio). Consente di visitare i luoghi e le opere simbolo della costante militarizzazione che ha caratterizzato la storia di questi territori e che ha determinato la trasformazione del Mincio, assieme all'Adige, al Po e ai territori fra essi compresi, in una macchina da guerra in grado di resistere indefinitamente. Partendo da Peschiera, antica fortificazione di origine scaligera, si può visitare la cinquecentesca Cittadella ad impianto pentagonale regolare bastionato, potenziata nel corso del XIX secolo secondo la più moderna concezione della piazzaforte a forti staccati con sedici splendidi forti costruiti lungo il Mincio. Nel luglio 2017, le Mura di Peschiera sono entrate a far parte del Patrimonio mondiale dell'Unesco, che ha accolto la candidatura transnazionale "Opere di Difesa Veneziane tra XVI e XVII secolo. Stato de Terra-Stato de Mar". Il 53mo sito UNESCO italiano - l'11mo in Regione Lombardia - abbraccia un territorio che si estende per oltre 1000 km e comprende le fortificazioni veneziane di Bergamo, Peschiera, Palmanova, Sebenico e Zara in Croazia e Cattaro in Montenegro. I forti Salvi e il forte Ardietti, che si incontrano sul percorso, esemplificano tale evoluzione e i modelli adottati. Si procede quindi in direzione di Goito, l'unico centro abitato attraversato dal Mincio, caratterizzato da un passato importante e ricordato anche come "il paese dei bersaglieri", come testimonia la scultura bronzea nei pressi del "Ponte della Gloria" dedicato ai bersaglieri e alla loro azione del 1848. Si giunge quindi a Mantova, città che nelle acque del Mincio ebbe fin dalle origini la sua principale difesa. Qui i resti della Cittadella di Porto, i ponti, le dighe, i frammenti della cinta muraria, che per secoli definirono l'immagine della città chiusa, compatta, della citta-fortezza, così come le lunette Fossamana e Frassino e l'imponente forte di Pietole, ricordano il grandioso disegno che trasformò la città in una moderna piazzaforte al centro di un esteso e complesso sistema idraulico. Proseguendo lungo l'argine di Mincio, si raggiunge Governolo dove si trova la conca del Bertazzolo e il Museo del Fiume. Proseguendo lungo l'argine del Po si raggiungono le località di Borgoforte, dove è possibile visitare il forte Centrale, e Motteggiana con i resti del forte Noyeau, parti della doppia testa di ponte realizzata del genio militare asburgico sul Po poco prima della Terza guerra d'indipendenza per garantire il passaggio sul grande fiume, integrare le difese della fortezza di Mantova e più in generale per difendere l'estremo confine sud occidentale dell'Impero.

Descrizione
L'itinerario si snoda all'interno dei confini del Parco Regionale del Mincio, su piste ciclabili, lungo gli argini del Mincio e di canali artificiali, e per tratti anche lungo strade a traffico locale.

Condizioni del percorso
L'itinerario si sviluppa su una lunghezza complessiva di km 91.7; non presenta particolari difficoltà, è completamente pianeggiante o con dislivelli assai contenuti. Il fondo è prevalentemente asfaltato; non mancano passaggi sterrati, buona l'ombreggiatura. Prestare attenzione negli incroci con strade trafficate e nell'abitato di Peschiera del Garda.

Tracciato
Si esce dal centro di Peschiera del Garda attraverso Porta Brescia e si procede per un breve tratto a dx; si svolta quindi a sx lungo via Secolo e, sorpassata la ferrovia, si svolta ancora a sx in direzione località Porto Vecchio. Si procede costeggiando forte Salvi nuovo fino alla rotatoria; qui si mantiene la dx e si procede lungo via Nenni; si giunge ad una seconda rotatoria dove si procede seguendo l'indicazione località Mano di ferro; alla terza rotatoria si mantiene la sinistra. Superato il ponte dell'autostrada Milano - Venezia, si prosegue fino all'incrocio ove, mantenendo la dx e procedendo lungo via Mano di ferro, si raggiunge il forte Ardietti. Visitato il forte si ripercorre il tratto di strada Mano di ferro fino al precedente incrocio e si svolta a dx lungo la strada località Zanina. Si procede sempre dritto fino ad incrociare la ciclabile Peschiera - Mantova (ciclovia 1/EV7), che si sviluppa lungo la riva del Mincio. Mantenendo la dx si prosegue in direzione di Mantova. Superato Salionze si giunge al ponte-diga che regola la portata d'acqua del fiume e il livello del lago di Garda, si passa sulla riva sx e si procede in direzione di Monzambano, Borghetto, Pozzolo. A Pozzolo si attraversa il Mincio percorrendo la SP 21 fino all'incrocio ove si svolta per strada Ferri, poi strada Torre, che consente di giungere a Goito. Attraversato l'abitato di Goito, imboccando la SP 36 (via Lusardi) in direzione di Mantova, si attraversa il ponte sul Mincio e si svolta subito a dx lungo via Maglio. Si prosegue fino a Soave dove all'incrocio con piazzale Roma si svolta a sinistra proseguendo lungo la ciclabile che costeggia il diversivo. Poco prima dell'incrocio con via Brescia si mantiene la destra imboccando la ciclabile in direzione di Mantova. Si giunge così alla darsena del circolo sportivo Canottieri Mincio, si procede lungo via San Giovanni Bono e attraversata la ferrovia si svolta a dx lungo via San Michele ove al suo termine il sottopassaggio permette di raggiungere piazza Porta Giulia. Oltrepassata la porta si segue strada Montata poi la ciclovia del circuito Parco urbano di Mantova (ciclovia 1s.a) fino alla rocchetta di Sparafucile passando per la lunetta Fossamana. Attraversando via Legnago (SS 10) e mantenendo la sx, lungo strada Cipata è possibile deviare per la frazione Frassino (deviazione km 1.0), mentre mantenendo la dx e seguendo la ciclovia in direzione di Mantova (ciclovia 1d) si costeggiano il ponte di San Giorgio e il lago di Mezzo fino all'attraversamento pedonale di piazza Arche. Si procede quindi lungo piazza Arche, via Pomponazzo e via Trieste fino all'attraversamento pedonale all'altezza di via Cardone. Si procede quindi lungo la via, si sale sull'argine e si svolta a dx; dopo il parcheggio si svolta a sx sullo sterrato, seguendo vicolo Maestro fino ad incrociare via diga Masetti; attraversata quest'ultima si imbocca per un brevissimo tratto via Ariosto da dove si accede, attraverso un sentiero sterrato, ai giardini pubblici Baden Powell. Attraversati i giardini si imbocca il sottopassaggio di via Brennero; usciti si svolta subito a sx lungo uno stretto sentiero sterrato che nel primo tratto costeggia via Brennero e poi si snoda tra la vegetazione a ridosso della Vallazza. Poco prima della discesa per il canile si svolta a sx lungo il secondo sentiero e si procede, superando prima la discesa che collega al Bosco Virgiliano e poi il depuratore, fino all'incrocio con via Guerra; qui si mantiene la sx e si prosegue fino alla fine dell'argine sterrato (ciclovia 1d). Si svolta quindi ancora a sx lungo il sentiero in discesa che attraversa una zona umida. Usciti dal bosco, svoltando a dx è possibile deviare direttamente per Borgoforte: strada del Corriere - breve tratto della ciclabile di Cerese in direzione di Bagnolo San Vito- si attraversa e si devia per via Martiri della Libertà; si prosegue lungo via Calvi - via Paranza Bassa - via Paranza Alta, e si arriva a San Cataldo; si procede lungo via Argine Boccadiganda e si giunge quindi a Borgoforte. Mantenendo invece la sinistra si prosegue su via Argine Mincio (ciclovia Destra Mincio EV7) poi via Mincio e successivamente via Bevilacqua, che dopo aver incrociato via Dosso (SP 33), consente di raggiungere Governolo. Da qui si prosegue lungo via Po Barna in direzione Correggio Micheli, allontanandosi dal Mincio e arrivando al Po (ciclovia Sinistra Po EV8). Alla rotatoria di Correggio Micheli si mantiene la sinistra e si procede lungo via Molinara; passati sotto il ponte della via Romana nuova (SS 413) si procede fino al bivio con via Argine Po che si percorre fino all'incrocio con via Po San Giacomo-San Nicolò; si svolta a dx e si prosegue in direzione dell'abitato di San Giacomo Po. Si prosegue quindi in direzione San Nicolò Po che si raggiunge poco dopo essere passati sotto il ponte della A22. All'ingresso del paese si svolta a sinistra lungo via Argine San Nicolò, in seguito via Argine Po. Si prosegue lungo via Arginelli in direzione Boccadiganda e successivamente lungo via Fornace in direzione Borgoforte. Qui, in prossimità della ferrovia, si svolta a sx lungo via al Ponte (SP 54), quindi a dx sottopassando il tracciato ferroviario. In prossimità della stazione ferroviaria si svolta ancora a sx lungo via Roma; in piazza Matteotti si svolta a dx lungo via Parmense e la SP 56 che consente di raggiungere il forte Centrale.

Si consiglia la verifica del buono stato della bicicletta e un equipaggiamento adeguato alla lunghezza e al tipo d'itinerario. Lungo il tratto sterrato compreso tra il sottopassaggio di via Brennero e l'incrocio con via Guerra si segnalano alcuni passaggi da percorrere con bicicletta a mano.
Approfondimenti
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