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Tavolo di Coordinamento degli Enti Locali

Durante l'incontro del Tavolo di Coordinamento degli Enti Locali del 19 marzo 2007 sono stati presentati i risultati emersi dalla fase di caratterizzazione ambientale.

I punti salienti della fase di caratterizzazione sono i seguenti:
  • carichi inquinanti quadruplicati a seguito della realizzazione e della messa in funzione del depuratore di Peschiera
  • progressiva scomparsa della vegetazione riparia che agirebbe come filtro nei confronti dei nitrati prodotti dall'attività agricola
  • carotaggi effettuati sui sedimenti delle Valli del Mincio e dei Laghi di Mantova hanno rivelato che i sedimenti hanno un contenuto di sostanza organica che supera il 30%
Un altro problema rilevante è la scarsa qualità delle acque dei principali affluenti in destra Mincio, che rendono difficile la conservazione delle emergenze naturalistiche presenti nella Riserva Naturale delle Valli del Mincio, apportando centinaia di chilogrammi di azoto e fosforo.

Non è migliore la situazione a Sud di Mantova, dove nella Riserva Naturale della Vallazza la profondità dell'acqua si è ridotta a 15-20 cm, in conseguenza dell'accumulo di solidi sospesi dovuti all'attività del depuratore del capoluogo.
Il progetto "da agenda 21 ad azione 21" ha anche provveduto ad individuare, mediante il coinvolgimento di tutti i soggetti locali un elenco di azioni utili a risolvere i problemi di salute del Mincio.
In un anno di lavoro i tecnici e i soggetti pubblici e privati che hanno partecipato ai diversi tavoli tematici infatti, si sono confrontati in una sorta di doppio binario che ha visto affiancate ricerca scientifica e processo partecipato. Ne è scaturita una "piattaforma" ipotetica di lavoro che comprende 45 azioni attentamente vagliate, ponderate e soppesate da mettere in campo per il futuro del fiume. E' la base di partenza per arrivare a impostare un processo esecutivo che prenderà forma nel "Piano d'azione" e nel "contratto di fiume".

"Non è il grande libro dei sogni - puntualizza Alessandro Benatti, presidente del Parco del Mincio, ente capofila del progetto - ma un grande impegno che richiederà investimenti economici rilevanti per ottenere i quali occorrerà fare squadra nei confronti della Regione, del ministero Ambiente, della Comunità economica europea. Il nostro sistema ambientale è complesso e le emergenze che presenta sono da affrontare con la massima consapevolezza: la Regione stessa, con il Piano di tutela delle acque rende obbligatorio entro il 2016 migliorare sensibilmente il grado di compatibilità ambientale".

Alcune di queste azioni proposte sono state sottoposte ad analisi multi-criteriale. Ogni progetto è stato valutato in funzione dei costi, dei tempi di ritorno del beneficio ambientale, della capacità di riduzione degli inquinanti, della capacità di protezione della falda, della salvaguardia del deflusso minimo vitale, della rilevanza paesistica, del contributo di biodiversità, della capacità di contrastare l'erosione, del contributo al raggiungimento degli obiettivi strategici del Piano di tutela Acque che fissa entro il 2016 il raggiungimento di un livello di qualità ambientale "Buono".
A ogni criterio è stato attribuito un "peso" e quindi il grado di importanza del progetto stesso.
Il denominatore comune di questo "parco-azioni" è il miglioramento del bacino secondo un approccio organico che preveda una stretta sinergia tra i 29 comuni del Bacino del Mincio, i consorzi di bonifica, l'Aipo, l'Autorità di Bacino del Po, l'Arpa e tutte le realtà che hanno compiti di gestione della risorsa ambientale.
Tra i 45 progetti che porterebbero ad un miglioramento dello stato di naturalità del fiume quasi la metà ha un grado di cantierabilità alta, altrettante azioni richiedono meno di due anni per essere realizzate, circa una ventina si possono concretizzare con un impegno economico che è stato ipotizzato inferiore ai 100mila euro e addirittura 20 sono azioni "obbligatorie", già previste dalla normativa vigente,  come ad esempio il nodo delle concessioni e dei sistemi di irrigazione dei terreni, uno degli interventi più complessi da affrontare.

Infine dall'analisi multicrterio emerge che le azioni più importanti da sviluppare sono la realizzazione di fasce tampone boscate lungo il fiume ed il reticolo idrico minore (per l'azione di filtro nei confronti degli inquinanti) e la riattivazione della circolazione d'acqua nei canali minori della riserva naturale delle Valli del Mincio.

Il pacchetto di azioni è stato presentato ai Sindaci (sono in tutto 29 i comuni del bacino idrografico del fiume). E' la tappa più importante del percorso di analisi compiuto sul fiume con il progetto "Da Agenda 21 ad Azione 21 per il Mincio" co-finanziato dalla Fondazione Cariplo per la metà dell'importo e dagli enti del territorio, in particolare Comune e Provincia di Mantova. A rendere omaggio all'impegno dei tecnici sono stati gli stessi amministratori del territorio: "Questo oro blu - ha detto Annalisa Gazzoni, assessore all'ambiente di Roncoferraro - che fa parte delle nostre tradizioni e del nostro futuro ha bisogno di noi: lavoriamo insieme per tutelarlo!".

E anche l'assessore provinciale all'ambiente Giorgio Rebuschi ha condiviso il percorso tracciato e esortato ad accelerare i tempi a partire dalle intese: "E' necessario individuare i criteri per trovare gli accordi tra enti a partire da tre capisaldi: il deflusso minimo vitale per il fiume, il piano tutela acque e il codice di buone pratiche agricole".

Qui di seguito sono disponibili i link alla documentazione presentata durante la riunione: